MANTOVA: AL VIA IL PROGETTO “LA CASA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL BAMBINO”

Articolo pubblicato il giorno: 3 Dicembre 2018


Nella sala della direzione medica di presidio dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova sono state finalmente gettate le basi per entrare nella fase operativa del progetto “Casa della salute della donna e del bambino”. L’idea è quella di creare all’interno dell’ospedale una struttura che includa un centro nascita e un modello assistenziale riservato alle donne che decidono di mettere alla luce i propri figli tramite una gravidanza e un parto fisiologici. Una scelta per le future mamme, un’opzione offerta dal progetto in alterativa al parto medicalizzato in caso di basso rischio ostetrico.

Il direttore generale dell’Asst di Mantova, Luca Stucchi, di fronte ad una nutrita platea, ha promesso che entro fine anno firmerà una delibera, in accordo con il collega dell’Ats Val Padana, Salvatore Mannino, per fissare modalità, criteri, costi e ubicazione della nuova “Casa”.

Ne ha parlato, al microfono di Giorgia Veneziani, Emanuela Vetturelli, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Asst di Mantova:

 

La “Casa della salute della donna e del bambino” rappresenta un percorso di accompagnamento, oltre che un luogo fisico, per l’assistenza alla donna e alla coppia dalla fase pre-concezione fino ai primi mille anno di vita del nascituro. Gli obiettivi principali sono: riportare in primo piano le potenzialità materne, garantendo un parto il più possibile fisiologico (spontaneo) in piena sicurezza. Oltre alla “Casa” ci sarà anche il centro nascita, la cui collocazione è in fase di definizione all’interno dell’ospedale (probabilmente in uno dei vecchi padiglioni ristrutturati) e che avrà una sua autonomia operativa. Il centro sarà diretto da un’ostetrica e supporterà la donna in un ambiente familiare, in presenza del partner e dei congiunti. Le donne saranno seguite durante la gravidanza e assistite durante il travaglio e il parto. Le consulenze del ginecologo e del neonatologo saranno attivate su richiesta dell’ostetrica secondo procedure condivise. Se l’evento nascita si mantiene nell’ambito del basso rischio, la donna e il bambino saranno dimessi dopo 48 ore. È poi prevista la visita domiciliare da parte dell’ostetrica del consultorio e del pediatra di famiglia.  Il centro nascita avrà stanze adibite al travaglio, al parto e alla degenza e saranno attrezzate per il soggiorno del padre e della famiglia.

 

Photo by Pixabay



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